“Funeral party” di Guido Sgardoli è un libro molto particolare, di cui vogliamo evidenziare sia gli aspetti positivi sia quelli negativi emersi nelle discussioni fatte tra noi ragazzi durante il concorso “Un libro per la testa”.
Il cuore del romanzo è la bizzarra storia di Sfortunato Forte, nato il 1° gennaio del 1900, il cui funerale si svolge esattamente cento anni dopo, il 1° gennaio del 2000. Questa storia è raccontata, durante il funeral party organizzato nella villa di Sfortunato, dai molti e stravaganti personaggi che l’hanno conosciuto nel corso della sua lunga esistenza, ognuno dei quali ci dà informazioni su un particolare periodo, fornendoci una sua versione del protagonista. Solo alla fine tutti i pezzetti della storia verranno ricomposti per fornirci una visione più chiara ma anche più complessa di questo personaggio.
A molti ragazzi il libro è piaciuto, perchè hanno trovato interessante la narrazione di fatti accaduti in vari periodi del Novecento, come le due guerre mondiali o i mitici anni Sessanta. Altri ragazzi l’hanno trovato, invece, piuttosto difficile da comprendere, per la presenza di molti personaggi di cui non è stato sempre facile ricostruire le vicende e i legami con la storia del protagonista. Anche sullo stile e la struttura del romanzo ci sono stati pareri contrastanti: la scrittura è abbastanza semplice e scorrevole, ma i capitoli, abbastanza lunghi, hanno complicato la lettura a molti ragazzi.
Di sicuro è un libro che merita di essere letto per le sue importanti tematiche come l’amore, la morte, la guerra, il coraggio, la perdita di persone care. E per le numerose riflessioni sulla imprevedibilità della vita che come dice lo stesso Sfortunato “è fatta di scelte e di fatti che ci capitano; la cosa più straordinaria della vita è la varietà”.

Classe 3^G