Mohandas Karamchand Ghandi, detto anche “Mahatma” (ossia la Grande Anima), nato il 2 ottobre del 1869 e morto il 30 gennaio del 1948, è stato un politico, leader del movimento per la libertà e l’indipendenza dell’India, suo paese d’origine. E’ stato il fondatore della non violenza, un metodo di lotta politica che rifiuta ogni tipo di violenza.
Nella sua lotta per rendere l’India indipendente dal dominio coloniale britannico, Ghandi formulò la teoria del “Satyagraha” ovvero la “perseveranza nella verità” o “resistenza non violenta”. Egli predicava il rispetto pacifico di ogni vita, voleva il trionfo della verità, insegnava il controllo di sé, in ogni situazione.
Arrestato più volte come leader del movimento di resistenza antibritannica, fece molti scioperi della fame come atto di protesta pacifica.
Liberato per l’ultima volta nel 1944, dopo due anni di carcere e un lungo sciopero della fame, partecipò ai negoziati che si conclusero con la proclamazione dell’indipendenza dell’India il 15 agosto 1947.
Ghandi visse però questo tanto atteso momento con dolore, poiché il subcontinente indiano fu diviso in due stati, India e Pakistan, la cui creazione sancì la separazione tra Indù e Musulmani e culminò in una guerra che terminò alla fine del 1947 con moltissimi morti.
Fu un grande pacificatore, ma il suo atteggiamento moderato sul problema della divisione del suo stesso Paese non piacque al fanatico Indù Nathuram Godse, che lo uccise il 30 gennaio del 1948 durante un incontro di preghiera.

Classe 1^B