Il malvagio re Urdal e sua madre Ubidaga attaccano il regno dei Burjaki e proibiscono loro ogni forma di musica. Ad accompagnarli tre mostri feroci: Antrax, scheletro di bisonte, Uter il Viscido, serpente dalla lingua biforcuta, e Saraton, gigantesco scorpione di ferro. Vadim dalle larghe spalle lotta contro l’Orda ferrata, ma viene sopraffatto in battaglia dal veleno di Antrax. Anche Eco, il grande mago, giunto per soccorrere il popolo dei Burjaki, soccombe e finisce prigioniero dentro il ventre dello scorpione. A quel punto sulla Terra di Passo cala il silenzio assoluto. Giunge aprile e Mila occhi di bosco nasce: Mila la figlia del valoroso guerriero Vadim, concepita con la musica nell’anima e nutrita con i suoni della natura. Spinta dalle parole inquiete di Eco, la fanciulla lascia la terra dei Buriakj per imparare ciò per cui era nata, la musica. Impara a suonare il violino, a far vibrare foreste, pianure e montagne e alla fine, alla guida di un’Armata di musicanti, riprende la strada del fiume e naviga in perfetto silenzio verso Bardar. Qui Mila, insieme all’orchestra e al bardo Tahir, l’uomo che le ha insegnato il canto, abbatté l’Armata del Silenzio, in nome della musica e della libertà, e assicura al mondo un’era di pace! La regina del silenzio di Paolo Rumiz è una bellissima fiaba, scritta in due settimane ma, come dice l’autore, costruita in mesi di racconto a voce; una fiaba che non va solo letta ma anche ascoltata. E a dover essere ascoltata non è solo la musica prodotta dall’uomo, ma anche quella della natura: il canto del vento, il fischio del fuoco, il gracchiare dei corvi, il suono della linfa degli alberi, lo “scricchiolio” delle stelle. Come in ogni fiaba, c’è l’eroe buono, ci sono i cattivi, c’è la lotta tra il bene e il male, ecc. il tutto raccontato con un linguaggio ricercato che ricorda tanto quello dell’epica classica e medievale. Il libro di Rumiz è molto bello e la storia diventa, man mano che la si legge, sempre più coinvolgente e affascinante.

Classe 3^D