Lunedì 19 aprile si è tenuto l’incontro con Daniele Aristarco, uno scrittore per ragazzi, per parlare del suo libro “Lettere ad una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi”.
Questo libro è pensato per i ragazzi affinché possano conoscere, riflettere e capire quello che è successo in passato ai tempi del fascismo e delle Leggi Razziali.
Lettere ad una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi prende avvio da un episodio che lo stesso autore ha vissuto in prima persona. Mentre si trovava in una scuola di periferia di Roma per parlare di William Shakespeare, Aristarco ha notato sul banco di una ragazza, Giulia, che quel giorno era assente, la scritta DVX, che in latino significa “Duce”, una scritta che lui stesso aveva da studente sul suo banco. Da quella scritta è nato il suo desiderio di scrivere delle lettere a Giulia per parlare e riflettere sul fascismo di ieri e di oggi.
Dopo una breve introduzione, l’incontro si è trasformato in una conversazione, in un dialogo tra noi e l’autore che si è prestato a rispondere a tutte le nostre domande.
Come furono gli anni del fascismo?
Mussolini attaccava ogni persona che si opponesse al regime, non c’erano libertà individuali Durante il fascismo, c’erano dei nemici che potremmo definire “naturali”: ebrei, omosessuali, disabili… Ecco io sarei stato tra i nemici “naturali” per via delle sue origini ebraiche. I partigiani furono tra i primi a ribellarsi, creando un movimento di Resistenza.
Lei ha scritto delle lettere indirizzate a Giulia. Le ha mai risposto o a scriverle è stato qualche altra o altro dodicenne che ha letto il suo libro?
Le mie lettere in realtà sono state indirizzate a tutto il mondo; infatti, molte persone, mettendosi nei panni della ragazza a cui “è stato dedicato”, hanno risposto alle mie lettere: spesso scrivendo “io sono Giulia”.
É stato difficile affrontare un argomento così complesso come il fascismo? Ha provato più rabbia o più tristezza nel raccontare una fase così buia della nostra storia?
Il libro è stato molto difficile da scrivere perché in poche pagine ho dovuto fare una sintesi del fascismo di ieri e di oggi.
Il libro parla del fascismo, perciò si sarà dovuto documentare. Quali sono state le sue fonti?
Le mie fonti, generalmente, sono state i libri, i documenti, le aste on-line che rappresentavano i busti di Mussolini di cui parlo anche nel libro, informazioni prese da internet.
Perché ha scelto proprio questo genere di libro, con una vicenda così tanto importante? Quale messaggio vuole dare a noi giovani studenti che forse non siamo ancora molto preparati su questo argomento storico?
Anche gli adulti spesso non sono molto preparati; essere preparati non vuol dire conoscere le date, ma capire i fatti che sono accaduti e per non commettere gli stessi errori. Ho scelto di scrivere un libro sul fascismo, perché mi piace rispondere e ragionare con i ragazzi e con questo testo ho potuto dare risposte a domande che mi sono state fatte. Ho scelto di scrivere questo libro non solo per conoscere gli errori del passato ed evitare che si ripetano, ma anche per capire cos’è giusto e cos’è sbagliato.
Secondo lei, come possiamo combattere queste nuove forme di neofascismo?
La maniera più efficace per distruggere il fascismo è la istruzione, perché conoscendo il passato si fa in modo che non si ripetano gli stessi errori.
Hai mai incontrato Giulia, la ragazza da cui hai preso ispirazione per scrivere il libro? Se sì, le hai mai chiesto se avesse inciso davvero lei quelle lettere, ignara del loro potente significato?
Quando sono entrato nella classe, la ragazza era assente, e non ho mai avuto modo di incontrata.
Sappiamo che lei ha scritto un libro su storie di eroica disobbedienza e uno degli ultimi capitoli parla proprio di dissenso. Se lei fosse vissuto in quel periodo avrebbe veramente avuto il coraggio di disobbedire, di dire no e di diventare partigiano?
Per me sarebbe difficile proiettarsi nel passato: con le mie idee di adesso, immedesimarmi in un me di un inizio secolo sarebbe molto difficile.
Dopo aver incontrato quel vecchio signore che diceva: “Ah, quando c’era lui i treni arrivavano in orario”, le è poi capitato di incontrarne delle altre? E come ha reagito? È riuscito ad ad affrontare la discussione?
Incontro spesso persone che credono nel fascismo. A volte mi capita di assistere anche ad alcuni gruppi di ragazzi e ragazze minorenni, organizzati in gruppi fascisti e/o razzisti, a volte anche violenti. E purtroppo, anche molte persone che dicono di non essere razzisti o omofobi (o contro qualsiasi tipo di discriminazione), in realtà non dimostrano di esserlo.

Classe 2^C