L’assalto a Capitol Hill è stato un evento di inizio anno che ci ha colpito al tal punto, da spingerci a scrivere un articolo su questo argomento. Da sempre gli Stati Uniti d’America sono sempre stati per noi la prima potenza mondiale e il fatto che la sede del Congresso americano sia stata attaccata così facilmente, ci ha sconvolti, perchè siamo da sempre abituati a considerare gli USA come inattaccabili e un esempio forte di democrazia.
Invece il 6 Gennaio 2021 a Capitol Hill, alcuni gruppi di rivoltosi si sono uniti e hanno assediato l’edificio.
Capitol Hill è la sede del governo USA e si trova a Washington D.C. sull’altura di Jenkins Hill.
Dopo l’elezione di Joe Biden, come nuovo presidente degli U.S.A, i sostenitori di Trump hanno protestato convinti che le elezioni fossero truccate. Sono stati controllati perfino i voti in Georgia e in Arizona, ma il risultato è rimasto uguale.
Durante i festeggiamenti di Kamala Harris e Joe Biden, Donald Trump ha preparato la sua vendetta. Dopo il suo discorso delle 13.10 i ribelli hanno marciato sul Campidoglio cercando di far irruzione dall’entrata principale. Le guardie fanno uscire Mike Pence, ex vicepresidente degli Stati Uniti, dall’uscita di emergenza per sicurezza. Appena dopo l’uscita di Mike Pence, c’è stato il ritrovamento di un ordigno esplosivo che ha costretto le guardie a far uscire tutti i membri che stavano discutendo. Alle 14:15 l’attacco si è spostato nella sede centrale, mentre un colpo di pistola ha colpito Ashli Babbit, una ragazza che faceva parte dell’aeronautica militare, di appena 36 anni.
Questi disordini sociali (che non si verificavano dal 1776) hanno sconvolto non solo gli americani, ma anche tutte gli altri stati mondiali che, fino a quel giorno, avevano sempre visto l’America come una grande e forte potenza mondiale.
Alle 14:40 i manifestanti frantumano i vetri ed entrano in massa nel secondo piano, mettendo in difficoltà la polizia che non riesce a non far avanzare la massa di fans di Trump. A guidarli, incitandoli, c’è Jake Angeli, un aspirante attore di 33 anni nato a Phoenix nello stato dell’Arizona e militare in servizio dal 2005 al 2007.Ha frequentato il Glendale Community College in California. L’uomo indossa un costume da bufalo/sciamano.
Alle 14:45 un manifestante occupa l’ufficio dello speaker della camera, Nancy Pelosi.
Il mondo è turbato nel vedere questa strana aggregazione di stravaganti ribelli occupare indisturbati gli immacolati spazi dell’edificio governativo più importante d’America, dopo la Casa Bianca.
Mai come ora sembra in pericolo la democrazia americana, le certezze oscillano… si teme un colpo di stato. Sono ore di tensione per l’America e per tutto il mondo.
Tante sono state le interpretazioni di questo avvenimento, tra cui quella di pensare che sia stata la “centralizzazione del potere” di Trump ad aver scatenato la violenza che ha colpito l’America in questo periodo.
Tra le varie cause della rivolta del 6 gennaio a Washington vi è sicuramente il fatto che una parte consistente della popolazione americana è convinta, sulla base di informazioni tratte soprattutto dal web, di essere stata ingannata dalle autorità e dai mass media tradizionali. Questa convinzione porta ad interrogarsi sul ruolo del web e soprattutto dei social network nell’informazione dei cittadini, anche alla luce del fatto che molte persone, soprattutto i ragazzi, usano per sapere le notizie piattaforme come YouTube, FaceBook o Snapchat.
Tre sono le riflessioni che questo evento ci ha stimolato. La prima riguarda la capacità incredibile che hanno i social network di arricchire lo scambio di idee, rendendolo immediatamente interattivo. La seconda riflessione è che la mancanza di filtri, consente anche la diffusione di fake news che possono innescare disordini come l’assalto a Capitol Hill. La terza è che la democrazia di un governo può essere messa in pericolo in qualsiasi momento, anche dai mezzi di comunicazione. Soprattutto la tendenza dei social network a mettere in contatto persone con idee aggressive e a fornire loro informazioni non sempre attendibili, possono provocare delle rivolte sociali basate su false notizie.
L’assalto a Capitol Hill è stato un evento drammatico che ci ha fatto capire che da bravi giornalisti bisogna sempre cercare non solo di conoscere come è avvenuto un fatto, ma anche perché, per riuscire a darne una giusta interpretazione.

Classe 2^F