Le mafie costituiscono un fenomeno internazionale, innanzitutto nella  misura in cui gruppi criminali organizzati “di stampo mafioso”, si sono sviluppati, in modo autonomo, in diversi Paesi come, per esempio, la mafia russa, quella albanese o la Yakuza giapponese. Una seconda caratteristica del fenomeno, che contribuisce a definire la sua natura internazionale, risiede nella tendenza dei clan a esportare il proprio “modello mafioso”, fondato su un uso spregiudicato della violenza, ma anche su un uso specifico dei simboli e codici. 
Le maggiori mafie di origine italiana sono la ’ndrangheta e la camorra, che hanno subito processi di espansione internazionale.
La natura internazionale dell’azione mafiosa è ulteriormente evidenziata tra lo sviluppo delle mafie e la guerra.
Le guerre spesso comportano non solo il profilarsi di condizioni permissive  allo sviluppo delle attività mafiose, ma rappresentano un’opportunità di rafforzamento e affermazione delle mafie, tale da ridefinire gli equilibri tra lecito e illecito, tra potere legale e potere criminale. Questo avviene innanzitutto per via economica, le guerre comportano in primo luogo  una vera e propria esplosione del mercato nero, soprattutto per beni illeciti quali armi, droghe. In un momento di fragilità delle strutture statali, può profilarsi infatti la necessità di appaltare la gestione di intere aree o servizi  a organizzazioni già radicate sul territorio e dotate di strumenti di violenza necessari a imporsi in un contesto come quello bellico.

Classe 2^B