Il vaccino, che è stato realizzato dalla Pfizer in collaborazione con Biontech, è la cura predestinata per prevenire il Covid19 e contiene la molecola RNA: questa permette di produrre una proteina sul SARSCoV-2, cioè il virus responsabile di Covid19.
Questo vaccino viene comunemente chiamato mRNA; esso è diverso dagli altri vaccini obbligatori perchè non persegue lo scopo di addestrare il sistema immunitario a riconoscere una parte del virus, ma al ricevente viene somministrato un materiale genetico che può distruggere la proteina virale stessa senza l’iniezione del virus stesso, come accade invece negli altri vaccini.

Perché il vaccino deve essere conservato in frigoriferi a bassissime temperature?
Il vaccino non contiene il materiale genetico DNA, ma quello RNA. Infatti, mentre il DNA può sopravvivere giorni o settimane conservato a temperatura ambiente, l’RNA è fragile e può per questo degradarsi facilmente. Per questo motivo, il vaccino viene conservato a 80°C sotto lo zero.

Procedimento di iniezione
Dentro al vaccino mRNA ci sono milioni di sfere di grasso che trasportano l’RNA messaggero, chiamato così perchè porta informazioni durante la trascrizione del DNA nella fase in cui la molecola viene convertita in proteine. Ogni piccola sfera si fonde con le nostre cellule, rilasciando mRNA. I ribosomi (piccole molecole presenti nelle nostre cellule) producono la proteina Spike, una struttura che è presente sul doppio strato che costituisce l’involucro del virus; questa esce dalla cellula attivando il nostro sistema immunitario. In questo modo, il vaccino farà sì che vengano prodotte delle difese contro il Covid.

Efficacia e reazioni del nostro corpo
I risultati di alcuni studi clinici, condotti da scienziati, permettono di affermare che due dosi del vaccino, la seconda a distanza di ventun giorni dalla prima, possono impedire al 95% degli adulti, con età superiore ai sedici anni, di contrarre il virus.
Questo fatto per due motivi:
al di sotto di sedici anni di età, c’è una probabilità molto bassa di sviluppare forme gravi di Covid19, quindi questa categoria non è considerata a rischio;
per ora, gli effetti di mRNA sono stati provati solamente sugli adulti.
Lo Stato sta comunque già prendendo accordi con Pfizer per un piano di sperimentazione di tale vaccino anche sui bambini; ciò, infatti, potrebbe servire per ottenere l’immunità di popolazione, cosiddetta immunità di gregge.
L’efficacia del vaccino si dimostra solo una settimana dopo la seconda dose, mentre la durata della protezione non è ancora certa (gli scienziati stimano circa dai nove ai dodici mesi).
La reazione avversa più frequentemente segnalata è l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche, seguita da dolore, gonfiore o arrossamento nel sito d’iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi, febbre e nausea.
Fino ad ora, nella campagna di vaccinazione, per ogni segnalazione gli scienziati cercano di affermare il livello di rischio legato all’iniezione del vaccino.

Curiosità
La campagna di vaccinazione è iniziata il 27 dicembre 2020 in tutta Europa e le prime dosi sono state riservate alle persone più a rischio, cioè medici e personale sanitario.

Classe 2^A