Avete mai provato a tuffarvi nel passato, facendo un balzo temporale di circa cinquecento anni? Immaginate per un momento di attraversare sontuose sale da ballo, splendide camere affrescate all’interno di un castello, fantasticando di essere vestiti come Isabella d’Este, la più famosa dama del Cinquecento o come il suo consorte, Francesco II Gonzaga. O meglio ancora, immaginate di andare a spasso, con il naso all’insù, in pittoresche piazze dai suggestivi nomi medievali, come Piazza Erbe o Piazza Broletto, e di avvistare ad un tratto una lugubre torre medievale con un’inquietante gabbia in ferro sospesa Ebbene noi ragazzi della classe seconda F della scuola media “Pascoli” di Suzzara lo abbiamo fatto davvero, visitando Mantova in novembre. Le nostre professoresse di lettere e di arte hanno pensato bene di trasformare una noiosa lezione di storia sul Rinascimento in una magnifica avventura all’aperto, alla scoperta di un luogo da favola.
Mantova non è molto distante da dove abitiamo ed è un tesoro che non pensavamo di avere a portata di mano. Questa meravigliosa città fu la Signoria di una potente famiglia che regnò incontrastata per quasi quattrocento anni: i Gonzaga.
Per scoprire le tracce storiche di questa dinastia straordinaria, siamo partiti da Suzzara il 26 novembre alle 9, raggiungendo Mantova in treno in appena venti minuti. Appena fuori dalla stazione, dopo un breve tratto a piedi, ci siamo subito imbattuti nel Rio, un canale che taglia a metà la città collegando il Lago Superiore al Lago Inferiore. Infatti, per chi non lo sapesse, Mantova è una città d’acqua, poiché in passato era un’isola completamente circondata da quattro laghi (oggi solo da tre). Attraverso un labirinto di viuzze, siamo poi giunti in Piazza Mantegna, che prende il nome da Andrea Mantegna, il pittore del Quattrocento che affrescò l’arci-famosa Camera degli Sposi nel Palazzo Ducale di Mantova. Siamo anche entrati nella spettacolare Basilica di Sant’Andrea, che fu progettata dall’architetto Leon Battista Alberti, una delle figure più poliedriche del Rinascimento. L’interno ci ha lasciato tutti senza parole, tanto era maestoso; non solo, ma nella cripta della basilica sono conservati due vasi con la terra intrisa del sangue di Cristo, portati anticamente dal soldato romano Longino. Dopo aver visitato la Basilica, ci siamo diretti al Palazzo Ducale, la Reggia dei Gonzaga, che si trova in Piazza Sordello, una spettacolare piazza rettangolare, su cui si affacciano altri palazzi imponenti: sul lato sinistro troviamo Palazzo Acerbi sovrastato dalla Torre della Gabbia, Palazzo Bonacolsi (Castiglioni) e Palazzo Vescovile; di fronte s’innalza il bianco Duomo con il suo campanile romanico. Dopo aver camminato, saltellando sugli aguzzi ciottoli che costituiscono la piazza, abbiamo raggiunto sul lato destro l’ingresso del Palazzo Ducale, visitandone le stanze più rappresentative: la Sala di Manto, dove viene raffigurata in modo fantastico la creazione di Mantova, la Sala dei Capitani, la Sala dei Marchesi, la Sala degli Stemmi, cosiddetta perché i Gonzaga cambiarono per ben quattro volte lo stemma, e poi ancora il Camerino dei Cesari, la Sala di Troia, la Stanza dello Zodiaco, la Sala dei Fiumi e i famosi Camerini lignei di Isabella d’Este. Ma la stanza che ci interessava vedere di più  tra tutte era la Camera degli Sposi, chiamata così perché in essa sono raffigurati due coniugi: Ludovico II Gonzaga e Barbara di Brandeburgo. Tutta la camera è affrescata da scene di vita familiare; per realizzarle ci sono voluti ben nove anni di duro lavoro da parte del Mantegna. La Camera degli Sposi è un tesoro meraviglioso e prezioso. Ma a che cosa serviva? Era in realtà una stanza di ricevimento, in cui accogliere ospiti importanti e che doveva celebrare la potenza politica dei Gonzaga. Nell’affresco principale viene raffigurata al gran completo tutta la famiglia del marchese Ludovico II, i suoi servitori, tra cui la nana Diamantina e il cane Rubino. Nell’affresco si vede anche il marchese, mentre riceve una lettera da Milano che lo avverte che Francesco Sforza sta per morire; in un altro affresco sempre Ludovico incontra il figlio Francesco, appena eletto cardinale dal papa. Una delle cose più originali che caratterizza il Palazzo Ducale è il giardino pensile che, a tredici metri di altezza, è molto curato e maestoso.
Finito di visitare il Palazzo Ducale, abbiamo vagato per la città guardando lo stile architettonico delle varie strutture. Mentre attraversavamo Piazza Broletto e Piazza Erbe, abbiamo ammirato altri edifici storici importanti come Palazzo del Podestà, Palazzo della Ragione, la Torre dell’Orologio, la Rotonda di San Lorenzo e la Casa del Mercante, dallo stile veneziano e dietro a cui si scorge la medievale Torre del Salaro. All’una e mezza ci siamo diretti verso la stazione di Mantova e siamo arrivati alle 14 circa a Suzzara.
Noi ragazzi della seconda F vi consigliamo assolutamente di visitare Mantova per rendervi conto delle sue incredibili bellezze e delle lunghe storie racchiuse in esse. Tutti quanti ci siamo divertiti molto ad immaginarci come nobili di cinquecento anni fa, a spasso per le vie di questa splendida città. Fatelo anche voi!

Classe 2^F