Il Covid ormai fa parte della nostra vita quotidiana. Questa epidemia è diventata per noi una condizione normale e non spaventosa come due anni fa, quando tutto è iniziato.
Il primo caso trovato in Italia risale al 30 gennaio 2020: si trattava di una coppia di turisti provenienti dalla Cina, risultati positivi al tampone. Da quel momento il virus si è diffuso velocemente sul nostro Paese provocando un numero di morti impressionante: 164.000 fino ad oggi, 1 Maggio 2022, mentre in tutto il mondo circa 6.230.000.
In tutto questo periodo ci sono state diverse varianti, alcune più durature altre meno, ma soprattutto quello che ha fatto la differenza è stata la potenza e velocità di diffusione del contagio.
In questo lungo periodo di Covid ci sono stati diversi problemi da affrontare: economici, politici, sociali, ma quello che più è rimasto impresso in noi è stato il primo Lockdown, dal 9 Marzo al 18 Maggio 2020, una chiusura che è durata ben due mesi e una settimana. Esso ha imposto a tutti noi tanti limiti come stare a casa, uscire solo con l’autocertificazione o per motivi urgenti, svolgere le attività scolastiche in didattica a distanza, ecc.
Per noi ragazzi questa situazione è stata vissuta come una tragedia, non potendo avere una vita sociale e comunicare con amici e parenti, se non tramite dispositivi; ma soprattutto quello che ci è mancato tantissimo è stato il fatto di non poterci abbracciare e non avere contatti.
Le emozioni che abbiamo provato sono state numerose: tristezza, rabbia, paura, ma soprattutto solitudine. Dal nostro punto di vista è stato un periodo molto oscuro e spento, che ha portato anche alla perdita di parenti e all’allontanamento di amici.
Di contro, però, durante quei mesi ci siamo appassionati a diversi passatempi e ci siamo sperimentati in tante attività, come: cucinare, disegnare, creare, videochiamare gli amici, fare allenamento in casa e tanto altro.
Dopo circa due anni, il virus circola ancora, ma finalmente assistiamo ad un calo dei decessi e piano piano la nostra vita sta tornando a una quasi normalità, e questo grazie ai medici che hanno scoperto il VACCINO e a tutti coloro che hanno aiutato nel loro piccolo vaccinandosi.
Possiamo dire che durante questi lunghi mesi noi siamo cambiati, il virus in qualche modo ha cambiato il nostro modo di comunicare, di studiare, di relazionarci, ha influenzato anche il nostro modo di parlare: pensiamo a quante volte abbiamo usato e usiamo ancora le parole mascherina, quarantena, isolamento, greenpass, variante, vaccino, ecc…
A distanza di due anni, quindi, la situazione sembra essere sotto controllo e quello che ci auguriamo adesso è di tornare al più presto alla completa normalità e che questa pandemia diventi solo un brutto ricordo.
Non riusciamo però ancora ad essere del tutto contenti, perché è scoppiata una grave guerra sul nostro continente che ci riempie di profonda tristezza e incertezza per il nostro futuro.

Classe 1^D